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“L’albero del riccio”: le storie dal carcere di Antonio Gramsci ai figli tradotte in CAA

“L’albero del riccio”: le storie dal carcere di Antonio Gramsci ai figli tradotte in CAA

L'albero del riccio, la raccolta di lettere scritte dal carcere da Antonio Gramsci per la moglie e i figli, è ora disponibile nelle librerie e nei maggiori store online, per la prima volta in un' edizione accessibile a tutti, in simboli CAA (Comunicazione Aumentativa e Alternativa). 

Si tratta dell'ultima proposta della collana “Parimenti. Proprio perché cresco” di Edizioni la meridiana, pensata per un pubblico di giovani adulti con disabilità linguistiche e cognitive, affinché il piacere della lettura sia davvero per tutti e senza barriere. Le lettere raccolgono storie fantastiche e avventurose di animali, tramandate nella tradizione orale e popolare, spesso ispirate da fatti realmente accaduti, con le quali Gramsci valicava, anche solo metaforicamente, i muri della prigione per raggiungere i suoi cari.

A emergere è così il volto più intimo del personaggio storico che sceglie la forza e la bellezza del racconto per stare vicino ai figli Delio e Giuliano, consapevole di non poterli vedere crescere ma che non rinuncia a trasmettere loro i propri insegnamenti:

"Carissimo Delio - scrive al figlio il papà Antonio- mi sento stanco e non posso scriverti molto. Tu scrivimi sempre e di quello che ti interessa nella scuola. Io penso che la storia ti piaccia, come piaceva a me quando avevo la tua età, perché riguarda gli uomini. Tutto quello che riguarda gli uomini, tutti gli uomini del mondo che si uniscono fra loro in società e lavorano e lottano e migliorano se stessi, deve piacerti più di ogni altra cosa. Ma è così? Ti abbraccio.

La traduzione in simboli della CAA è a cura del Gruppo di lavoro Librarsi della Cooperativa Accaparlante di Bologna, e permette al messaggio di Gramsci di essere ancora più universale e inclusivo.

Sfoglia e ordina la tua copia cliccando su www.lameridiana.it/l-albero-del-riccio.html

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